lunedì 14 ottobre 2019

L'approccio terapeutico "nascere e rinascere"



Nascere e rinascere
Un approccio terapeutico per neonati, bambini e adulti
La nascita rappresenta un momento iniziatico con un imprinting potente per la vita sulla terra. Dopo nove mesi di crescita nell’acqua, uniti alla madre che ci protegge e nutre nel suo grembo, troviamo la forza di intraprendere il viaggio attraverso il canale del parto verso un mondo sconosciuto: la gravità, l’aria che sostituisce l’acqua intorno a noi e anche nei nostri polmoni, il primo contatto pelle a pelle, la luce, i rumori, la temperatura, gli odori.
Sembra che sia proprio il bambino a spingere il pulsante per iniziare il viaggio e lo fa quando è strutturalmente pronto o l’ambiente uterino crea troppa pressione oppure la placenta lo nutre in modo insufficiente. Egli comincia cosi a produrre ormoni per avviare il travaglio. La voglia di nascere diventa un fuoco portando madre e feto ad uno stato di estasi, ad una potenza da supereroi che gli permette di affrontare la nascita senza traumi ne dolori. Questo accade se nel corso della gravidanza è stato stabilito un dialogo tra la madre e il feto tale da consentire di rimanere in connessione continua durante il parto. È stato osservato che fare un’esperienza di nascita fisiologica facilita la predisposizione ad avere un buon rapporto con il fuoco interiore. Il fuoco che ci porta ad iniziare nuovi progetti, affrontare nuove situazioni, apprendere più facilmente i nostri bisogni, rispettare i nostri limiti e quelli degli altri, essere capaci di ascoltare insomma condurci nella giusta direzione. Quindi una nascita che accende il nostro fuoco interiore crea ottime condizioni per svolgere una buona vita, cioè quella che corrisponde di più all’intenzione della nostra anima.
Ecco quindi che arriviamo al punto: chi nasce con un cesareo elettivo non ha potuto sperimentare questo impulso interiore poiché il momento della nascita è stato deciso da altri e tutto il processo della nascita è stato imposto dall’esterno. Un’esperienza tale può creare una predisposizione a percepire gli eventi successivi come una forzatura, fatti non per propria volontà oppure a fare scelte inconsce che portano a sentirsi obbligati. Questo processo è detto ricapitolazione. Nel corso della vita eventi simili, possono rinforzare ulteriormente il vissuto perinatale sfociando in sintomi che acquistano una cronicità: ormai tutto nella vita è un obbligo e io non posso fare niente! Oppure può svilupparsi un atteggiamento passivo lasciando che siano gli altri a decidere al proprio posto. Un imprinting tale porterà difficilmente ad una vita felice e soddisfacente. È più probabile che ci si allontani sempre di più dal nostro scopo di vita.
L’effetto che il vissuto perinatale svolge sulla propria vita quindi dipende da come l’abbiamo percepito durante la nascita e in che modo lo stiamo ricapitolando durante la vita. Inoltre come affrontiamo la nascita dipende molto da come abbiamo vissuto la vita prenatale. Da questo punto di vista la nascita rappresenta in tanti aspetti, già una ricapitolazione della vita intrauterina e del concepimento.
Il caso di Maria*: Maria*, nata nel 2001 con un cesareo elettivo, riferiva difficoltà a superare gli esami scolastici venendo bocciata per ben due volte. Non si trattava di incapacità intellettuale, tutt’altro. Maria* è velocissima ad imparare gli argomenti che la interessano, ma trova il resto della scuola un obbligo. Il suo concepimento è stato per sua madre una sorpresa non molto gradita, almeno all’inizio. Lei sarebbe stata la terza figlia; oltretutto il progetto di vita di sua madre era orientato a riprendere lo studio all’università. Scoprendo la gravidanza di Maria* ella è andata in crisi e per un attimo ha anche pensato ad un aborto. Dopo un po’ di ascolto ha accolto la nuova gravidanza con amore, ma rimaneva in lei la sensazione di obbligo ad aver dovuto cambiare la propria vita. Cosi Maria* ha vissuto un senso di obbligo durante la gravidanza e il cesareo elettivo lo ha rinforzato ulteriormente.
In diverse sedute di terapia pre e perinatale sia Maria* che la madre hanno potuto rivivere il senso di obbligo del concepimento e del cesareo elettivo, prendendo cosi coscienza dell’origine dell’incapacità di Maria* di portare avanti la scuola. Questo processo viene chiamato “regressione di ricerca”. Una volta presa coscienza, si può fare l’esperienza di una nascita diversa da quella che è avvenuta all’epoca. Nel nostro caso, Maria* ha trovato l’impulso di voler nascere dalla propria volontà! Per lei forse si accendeva per la prima volta il suo fuoco interiore. Questa esperienza la chiamiamo “rinascita” (o anche regressione di ri-schematizzazione). È indirizzata a smorzare gli schemi del cervello rettiliano e del sistema limbico che si sono sviluppati attraverso le esperienze pre e perinatali e che portano ad un forte condizionamento. Essi sono così potenti perché grazie a loro siamo riusciti a nascere. Ogni persona porta in se diversi schemi pre e perinatali che ostacolano il percorso della propria vita. Oltre al cesareo, i più potenti interventi ostacolanti sono stati visti essere: la somministrazione di ossitocina sintetica, l’epidurale, la ventosa, la non collaborazione tra madre e feto, l’intrappolamento del feto, il posizionamento fetale sfavorevole.
Maria* dopo l’esperienza di essere nata per sua volontà, si sente ancora obbligata a studiare certi argomenti, ma non sente più così tanta avversione ad affrontarli. Il suo cervello rettiliano e il sistema limbico rimangono meno attivati e quindi non sfociano più nel rifiuto.
La terapia pre e perinatale per neonati, bambini e adulti (secondo William Emerson e Ray Castellino) ha dimostrato di essere un valido aiuto per smorzare gli schemi costruiti. Prima si interviene maggiore sarà l’effetto e il percorso più facile. Tale terapia viene offerta nel nostro centro “Ri-Nascita Libe” a Montefiascone (VT) sia in sedute individuali sia in gruppo. Ogni anno organizziamo un corso in gruppo per adulti.
Il primo corso “nascere e rinascere” per adulti si è tenuto nel 2019 e verrà riproposto nel 2020. Sono previsti quattro incontri che si svolgeranno durante il fine settimana, da marzo fino a novembre. Consideriamo questo corso molto interessante per la professione dell’ostetrica in quanto per poter assistere madre e feto nel più ampio sostegno è utile liberarsi dai propri schemi pre e perinatali più importanti. Infatti alcune situazioni durante il parto potrebbero attivare una ricapitolazione della propria storia di nascita. In questo caso il sostegno al parto potrebbe perdere l’autenticità e la risonanza necessaria. Inoltre l’esperienza del corso porta ad avere una maggiore consapevolezza e capacità di riconoscere i traumi pre e perinatali precocemente così da poter offrire alla mamma e al neonato un intervento e un sostegno immediato volto ad evitare una strutturazione del trauma stesso.
*il nome non corrisponde al nome reale della persona per diritti di privacy.
Per informazioni dettagliati sull’approccio terapeutico “nascere e rinascere” contattare:
 Fritz Baehler
Fisioterapista AIFI, Specialista in Osteopatia craniosacrale, Polarity-Terapia e Terapia pre- e perinatale secondo Ray Castellino e William Emerson. Riceve neonati, bambini e adulti nel suo studio a Montefiascone (VT)
Evelina Proli
Ostetrica, formatasi in counseling di base presso Aspic Roma, informatore medico nel settore della fitoterapia in età pediatrica. Vive a Viterbo.

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